Con la pubblicazione del nuovo Decreto Legislativo del 26 settembre 2024 (Gazzetta Ufficiale n. 232 del 3 ottobre 2024), l’Italia ha formalmente abrogato il vecchio Testo Unico delle Leggi Doganali (TULD), sostituendolo con una normativa che intende allineare il sistema doganale italiano alle direttive e regolamenti dell’Unione Europea. Questa riforma non ha portato solo novità normative, ma ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli spedizionieri doganali.

Estensione delle responsabilità penali: un colpo duro per i doganalisti

Uno dei punti più controversi del nuovo decreto riguarda l’estensione delle responsabilità penali in materia di dichiarazioni doganali. Gli spedizionieri doganali, che svolgono un ruolo cruciale nel facilitare le operazioni di importazione ed esportazione, si trovano ora esposti a un rischio molto più alto rispetto al passato.

Secondo la nuova normativa, errori o omissioni nelle dichiarazioni doganali non solo possono essere sanzionati amministrativamente, ma possono comportare anche conseguenze penali per chi le compie. Questa estensione ha causato grande malcontento nel settore, come confermato dalle reazioni di Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, che ha pubblicato una circolare (n. 211/2024) mettendo in luce le criticità del testo legislativo. Fedespedi sottolinea come il decreto sembri ignorare la complessità delle operazioni doganali e il rischio di errore umano in una materia che si evolve costantemente.

Proporzionalità delle sanzioni: un miraggio?

Un altro punto chiave del decreto riguarda la promessa di adeguamento delle sanzioni amministrative al principio di “proporzionalità”, che però appare piuttosto lontana dalla realtà. Nonostante il testo legislativo dichiari di aver ridotto le sanzioni in linea con questo principio, le multe restano particolarmente alte, e molti operatori del settore temono che tale rigidità possa mettere in crisi piccole e medie imprese che operano nel commercio internazionale.

Gli spedizionieri doganali, già gravati da numerose responsabilità, lamentano l’incapacità del decreto di distinguere tra errori involontari e comportamenti dolosi. In un settore dove la precisione è fondamentale, ma dove le normative possono cambiare velocemente, una maggiore flessibilità nelle sanzioni sarebbe stata accolta con favore. Le preoccupazioni non si fermano qui. ANASPED, l’Associazione Nazionale Spedizionieri Doganali, ha indetto un Consiglio a Firenze il 19 ottobre per discutere le conseguenze del nuovo decreto.

Questi segnali di malcontento indicano chiaramente quanto il decreto abbia creato un clima di incertezza nel settore. Gli spedizionieri doganali, che sono essenziali per il commercio internazionale del nostro Paese, si trovano ora in una situazione di grande pressione e vulnerabilità.

In questo contesto di incertezza, è fondamentale che gli spedizionieri doganali adottino misure preventive per proteggersi dalle nuove responsabilità imposte dal decreto.

Ecco alcune linee guida:

  1. Aggiornamento continuo: assicurarsi di essere sempre aggiornati sulle normative e le procedure doganali è essenziale per ridurre al minimo il rischio di errori. La formazione del personale in questo senso diventa cruciale.
  2. Revisione delle procedure interne: verificare che le procedure aziendali rispettino le nuove disposizioni e, se necessario, apportare modifiche per garantire una maggiore precisione e conformità.
  3. Collaborazione con consulenti legali: considerata l’estensione delle responsabilità penali, è consigliabile rivolgersi a consulenti legali specializzati in materia doganale per valutare eventuali rischi e prevenire potenziali controversie legali.
  4. Assicurazione per responsabilità professionale: potrebbe essere utile valutare l’acquisto (o l’adeguamento) di una polizza assicurativa che copra la responsabilità professionale degli spedizionieri doganali in caso di errori nelle dichiarazioni doganali.

Il nuovo DL del 26 settembre 2024 ha portato un significativo cambiamento nel quadro normativo doganale italiano, ma ha anche generato grande preoccupazione nel settore. L’estensione delle responsabilità penali e l’apparente mancato rispetto del principio di proporzionalità nelle sanzioni stanno creando una situazione di incertezza che richiede azioni immediate da parte degli operatori.

È opportuno attendere ulteriori sviluppi, con la speranza che il dialogo tra le istituzioni e gli operatori possa portare a soluzioni più equilibrate e sostenibili per il futuro.