Cosa significa in concreto “fine del regime “de minimis”
Dal 2 maggio 2025, gli Stati Uniti applicheranno nuove regole doganali alle spedizioni di basso valore provenienti dalla Cina e da Hong Kong, modificando radicalmente il trattamento agevolato finora riservato a queste importazioni. Una decisione che avrà ripercussioni significative su importatori, operatori doganali, spedizionieri internazionali e aziende di e-commerce.
Fino ad oggi, le merci di valore inferiore a 800 dollari statunitensi (USD) potevano entrare negli Stati Uniti usufruendo del cosiddetto regime “de minimis”, cioè senza dazi né formalità doganali rilevanti. Questo sistema ha facilitato il boom dell’e-commerce internazionale, in particolare per colossi come Temu, Shein e AliExpress.
Dal 2 maggio 2025, però, questo trattamento agevolato verrà revocato esclusivamente per le spedizioni provenienti da Cina e Hong Kong. Si tratta di una svolta netta: ogni spedizione, anche se di valore modesto, sarà soggetta a dazi doganali e richiederà una dichiarazione doganale completa.
Nuovi dazi: aliquote e tempistiche
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti ha già annunciato le nuove aliquote:
- Dal 2 maggio al 31 maggio 2025, verrà applicato un dazio pari al 30% del valore dichiarato, o 25 USD per articolo, a seconda di quale importo sia maggiore.
- Dal 1° giugno 2025, l’aliquota sale: 30% o 50 USD per articolo.
Le spedizioni saranno dunque soggette a verifiche più rigorose e a tempi di sdoganamento più lunghi, con maggiori rischi di ritardi e contestazioni. Perché proprio Cina e Hong Kong? La decisione è legata a ragioni politiche e strategiche: l’amministrazione statunitense mira a contrastare pratiche commerciali ritenute scorrette e a proteggere l’industria nazionale, in particolare da un’invasione di prodotti a basso costo e spesso non conformi agli standard statunitensi. È un segnale forte lanciato verso Pechino e segna un ulteriore irrigidimento dei rapporti commerciali tra le due potenze.
Le conseguenze per gli operatori europei
Anche se la misura riguarda esclusivamente le spedizioni dirette dalla Cina e da Hong Kong verso gli USA, le aziende europee coinvolte in attività di trading internazionale, logistica, o spedizioni in drop shipping dovranno prestare la massima attenzione. I clienti statunitensi potrebbero modificare le rotte logistiche o richiedere spedizioni alternative da paesi terzi. Cresceranno le richieste di assistenza doganale e consulenza tecnica per garantire la corretta classificazione e documentazione delle merci. Alcuni operatori potrebbero tentare di aggirare le restrizioni triangolando le spedizioni: anche questa strategia sarà oggetto di controlli rafforzati da parte delle autorità USA.
Che cosa succede in Europa? L’Unione Europea ha introdotto nel 2021 una riforma simile, eliminando l’esenzione IVA per i pacchi sotto i 22 euro. Tuttavia, il regime “de minimis” europeo continua a esistere in forma diversa, con semplificazioni procedurali (come l’uso dell’Import One Stop Shop – IOSS) per le spedizioni fino a 150 euro. La tendenza globale è chiara: ridurre le soglie di esenzione, aumentare il controllo doganale e garantire concorrenza leale.
Le nuove regole statunitensi segnalano un cambiamento di paradigma nella gestione delle spedizioni di piccolo valore. Per gli operatori doganali e gli addetti alla logistica internazionale sarà fondamentale aggiornare i sistemi informativi doganali, informare i clienti finali su costi e tempistiche e rafforzare tracciabilità e trasparenza delle operazioni. Il ruolo degli ispettori doganali diventa ancora più centrale per prevenire irregolarità e garantire il rispetto delle normative internazionali. Le spedizioni non saranno più “piccole” da gestire, almeno non in termini di responsabilità.
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